Pannello 6. Circolazione idraulica
Molte sono state le trasformazioni idrauliche in Valle Averto che si sono succedute tra la fine del 1800 ed il 1985, anno in cui il WWF Italia cominciò a gestire la zona umida. Nell’area ovest, storicamente impiegata come sito di svernamento del pesce allevato (orate, branzini, anguille e cefali), furono scavati canali per una lunghezza complessiva di circa 14 chilometri. Il resto della superficie è occupato da specchi acquei denominati “chiari di valle” (67 ha).
Canali dell’Oasi WWF di Valle Averto da una ripresa aerofotogrametrica con drone (fonte: progetto LIFE FORESTALL)
Attualmente la circolazione idraulica è regolata da una ventina di chiuse (in gergo vallivo denominate “chiaviche”); nonostante le periodiche manutenzioni, sono state riscontrate delle criticità che impediscono una costante circolazione dell’acqua.
Con il progetto LIFE FORESTALL, nove chiuse ora esistenti in calcestruzzo sono state sostituite con nuove chiuse in acciaio; alcune di queste sono munite anche di una paratoia, per consentire una velocità differenziata di ricambio idrico nei diversi settori vallivi.
Nuova “chiavica” installata
La complessa gestione idraulica si basa sull’esperienza maturata dal personale dell’Oasi WWF di Valle Averto, ma è supportata anche da alcuni sensori installati nell’ambito del progetto LIFE FORESTALL in tre canali per rilevare il livello dell’acqua.
Un “chiaro di valle” nell’Oasi WWF di Valle Averto
Canale nell’Oasi WWF di Valle Averto
Video. Azione C1. Interventi idraulici