Pannello 1. Medoacus minor e il dosso di Lugo
L’ Oasi WWF di Valle Averto si trova nel Comune di Campagna Lupia in un’area con un ricco patrimonio archeologico.
Numerose sono le testimonianze dell’Età del Ferro, romane e medioevali che dimostrerebbero un trend insediativo costante.
I reperti di maggiore qualità sono costituiti dal Santuario di Lova scoperto dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto tra la fine degli anni ‘80 e i primi anni ’90 del secolo scorso.
Museo Archeologico di Santa Maria di Lugo (Comune di Campagna Lupia)
Le indagini si sono orientate anche verso la ricostruzione del paleoalveo del Medoacus, l’antico Brenta che, come ricorda Plinio il Vecchio, si articolava in due rami, Maior e Minor. Quest’ultimo si divideva in ulteriori due rami che delimitavano approssimativamente il territorio di Campagna Lupia.
Tracciati del Medoacus Maior e Medoacus Minor, mappa del Temanza, 1761
In epoche più recenti la zona fu una sorta di grande laboratorio idraulico per la Repubblica di Venezia, dove si sperimentarono monumentali interventi di rettifica dei corsi d’acqua culminati con il Taglio Nuovissimo agli inizi del XVII secolo.
Carta Topografica Idrografica Militare della Laguna di Venezia, Denaix, 1809-11
Carta topografica della Laguna di Venezia, Ministero dei Lavori Pubblici, 1897-1901
E’ del 1791 la delimitazione della laguna di Venezia con 99 cippi in pietra d’Istria. Parte dell’Oasi WWF di Valle Averto è compresa all’interno del Dosso di Lugo i cui confini sono tracciati da 8 cippi contrassegnati da numeri romani.
Cippo di conterminazione lagunare